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Sono strano se vado dallo psicologo?

  • Immagine del redattore: debvermi
    debvermi
  • 14 mar 2022
  • Tempo di lettura: 1 min

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Prendiamo come spunto di riflessione i dati. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la depressione colpisce ogni anno circa 350 milioni di persone in tutto il mondo ed entro il 2030 potrebbe diventare la prima causa di sofferenza e disabilità.

In Italia, le persone con sintomi ansiosi o depressivi si rivolgono raramente ai servizi sanitari. Un elemento risulta significativo: la fascia d’età tra i 18 e i 24 anni difficilmente chiede aiuto nonostante abbia manifestato la suddetta sintomatologia nell’ultimo anno. La percentuale di persone che si affida a professionisti del settore pubblico o privato è tendenzialmente molto bassa.


Chiedere aiuto e accedere alle terapie psicologiche può essere utile, ad esempio, a chi ha già una storia di depressione o disturbi d’ansia per evitarne la ricomparsa. Per gli adolescenti perché l’intervento tempestivo migliora sensibilmente il decorso dei sintomi e diminuisce il rischio di sviluppare altre patologie. Nelle situazioni in cui siano presenti difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane come lavorare e mantenere relazioni sociali.


Dunque “Sono strano se vado dallo psicologo?” La risposta alla domanda è senz’altro no, non si è strani se si richiede il supporto psicologico. Come abbiamo visto ansia e depressione sono sintomi frequenti e comuni a gran parte degli italiani. Nonostante ciò si hanno delle considerevoli difficoltà nel chiedere aiuto. Risulta quindi rilevante riconoscere il proprio stato emotivo e non aver paura di contattare un professionista della salute. Anzi, si farà parte di quella piccola fetta di persone che riesce a prendere in mano la situazione così da avere l’opportunità di stare meglio.


Debora Vermi

Psicologa Psicoterapeuta Genova

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