Psicologia, Covid-19, sogni. La pandemia come ha influito sui sogni?
- debvermi

- 19 ott 2020
- Tempo di lettura: 2 min

"Siamo fatti della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita" (W. Shakespeare, La tempesta).
I cambiamenti relativi alla qualità del sonno e alla tipologia di sogni sono normali perché rispondiamo naturalmente alle fluttuazioni ambientali. In presenza di situazioni estreme ed esperienze traumatiche possono esservi significative modificazioni nella durata del sonno e nel contenuto del sogno, primo fra tutti avere più incubi.
Partendo dai dati presenti nella letteratura scientifica relativa ai sogni, un gruppo di ricerca finlandese si è chiesto quali conseguenze abbia avuto il Covid-19 sulle produzioni oniriche.
È già stato dimostrato che in concomitanza di guerre, attacchi terroristici ed estesi contagi da malattie infettive vi sia un aumento degli incubi. L’attuale pandemia, come le suddette circostanze, minaccia la salute e il benessere, suscita preoccupazioni e paure, altera il comportamento e la vita quotidiana e ha un forte impatto sulla nostra percezione del mondo. I sogni riflettono le informazioni che sono incorporate spontaneamente nell'esperienza diurna di veglia, e durante il lockdown la nostra mente ha elaborato ciò che stava succedendo.
I ricercatori hanno posto agli intervistati la seguente domanda: “Descrivi i tuoi sogni durante il blocco della pandemia". Dalle risposte sono emersi 33 gruppi tematici, di questi 20 sono stati valutati come aventi contenuto onirico angosciante e in particolare il 55% era collegato alla pandemia. Infatti sono emersi temi relativi al fallimento nel distanziamento sociale, al contagio da coronavirus, ai dispositivi di protezione individuale (DPI), a mondi distopici e all’apocalisse. Inoltre gli studiosi hanno osservato un aumento degli incubi tra le persone che hanno maturato un alto livello stress.
Come interpretiamo l’intrusione del Covid-19 nel nostro mondo onirico?
Nelle nuove correnti di pensiero, le immagini manifeste del sogno rappresentano un modo di elaborare le informazioni diurne attivo durante il sonno e anche una specifica modalità di funzionamento cerebrale. Durante il sonno i contenuti mentali vengono continuamente rielaborati, e questa è considerata un’attività fisiologica che ha pari dignità di quella che avviene durante la veglia. Tramite sogni e incubi vengono rielaborate le emozioni e le informazioni acquisite durante la veglia, in un continuo scambio tra mondo esterno e mondo interno si dà senso alla propria soggettività.
Nancy Mc Williams, celebre psicologa e psicoanalista americana, afferma che a prescindere da come i rispettivi paesi stiano affrontando il Covid-19 tutto ciò che possiamo fare come terapeuti, è di essere onesti rispetto a quanto le cose siano emotivamente difficili in questo momento. La principale consolazione che possiamo offrire ai nostri pazienti, persino in tempo di quarantena, è un’intima connessione con qualcuno che rinunci alle distorsioni difensive di una terrificante, dolorosa realtà. Tale prestazione non si avvicina minimamente alle nostre fantasie sull’essere salvatori onnipotenti, ma è di certo una cosa preziosa.
Debora Vermi
Psicologa



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